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UN AMORE NEMICO DELLA QUIETE di MARIO GUARANI GALZIGNA

DI NORMA NON PUBBLICO POESIE, MA QUESTI VERSI DI MARIO GUARANI GALZIGNA SONO DAVVERO STRAORDINARI

UN AMORE NEMICO DELLA QUIETE
[8 strofe formate ciascuna da 6 endecasillabi sciolti, senza rima]
Questa sera hai profanato le astuzie
di un Narciso che sfugge e mi nasconde.
Esile fiore carico di aromi,
tenera preda di passioni amare:
mi ha soggiogato, nella notte bianca,
la forza della tua fragilità.
Questa sera ho riscoperto l'incanto
di un gioco dissacrante e senza maschere.
Ho ritrovato l'antica speranza
di un amore nemico della quiete:
vigile, temerario, bellicoso,
anche se immerso nell'oblio del mondo.
Questa sera d'autunno, tu lo sai,
la verità che l'anima non vede
ha lacerato regole ed assiomi
di un discorso tenace, persistente,
di una parola sterile e lontana:
spettro vagante, notte senza stelle.
Un Narciso sfuggente e ingannatore
non conosce le trappole, le insidie,
la cruda verità della materia.
Materia sono i pori della carne,
volumi e superfici del tuo volto:
ancore solitarie dentro il nulla.
Un Narciso sfuggente e ingannatore
cerca simboli, stilemi e quadrature:
allucinati abissi dell'assenza,
ove lo spazio nomn conosce limiti;
matemi scoloriti e senza tempo,
ove il tuo sguardo non avrà dimora.
"L'umida notte ormai cala sul cielo.
Ridono ai sogni le cadenti stelle".
Virgilio, vate di malinconia,
dammi la forza di restare solo:
solo di fronte al volo dei gabbiani,
là dove la parola sembra polvere.
Tu preferisci questa solitudine,
questo silenzio che non prende nomi:
esso è per te l'assenza di dolore,
ove la pace tempera l'angoscia.
Giochi di stelle, giochi di materia!
Sirene senza voce, inteneritemi!
Aspro, distante ed ebbro di parole,
non so accettare la dossoluzione
trepida e festosa di un'abitudine:
il vizio di nominare l'altro
senza riuscire mai ad ascoltare
la musica assoluta del suo corpo.



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